Dalla Biblioteca del Conservatorio di Napoli
Giuseppe Sigismondo nacque a Napoli il 13 settembre 17 39. Bibliotecario, storico ecompositore, studiò legge e canto. Suoi maestri di musica furono G. Geremia e G. Capone e appres eil contrappunto da celebri maestri quali Francesco Durante e successivamente Nicolò Porpora (1761-1767) del quale fu amico e discepolo. Laureatosi in legge nel 1759, continuò a dedicare gran parte del suo tempo alla recitazione e precisamente nella compagnia amatoriale “All’improvviso” per la quale scrisse anche numerose commedie, molte delle quali pubblicate. Stimato maestro di canto nella società napoletana, fu attivo anche come compositore“amatoriale”. Le sue opere sono conservate per la maggior parte presso la biblioteca del Conservatorio di Musica S. Pietro a Majella di Napoli.
Grazie alle sue conoscenze storiche, fornì a Saverio Mattei importanti notizie per la redazione di un libro su Jommelli (1785), del quale era stato discepolo e stretto amico. Nel 1791 Mattei divenne“Real Delegato” del Conservatorio della Pietà dei Turchini, nominando Sigismondo archivista bibliotecario della biblioteca (alla quale entrambi donarono numerosi manoscritti). Sigismondo erainfatti anche un prolifico copista e numerosi suoi manoscritti possono essere trovati anche presso la British Library ed in altre biblioteche. Nel 1805 il Conservatorio della Pietà dei Turchini fu accorpato a quello di Loreto a Capuana e trasferito nel 1808 nei locali dell’ex monastero delle Dame di San Sebastiano dove rimase fino al1826, anno in cui il conservatorio fu trasferito presso l’attuale complesso di S. Pietro a Majella. Forse a causa dell’età avanzata o della gotta che lo affliggeva, nell’ultima parte della sua vita Sigismondo non riuscì a svolgere i suoi incarichi in modo adeguato, tanto che nel 1826, quando Francesco Florimo gli successe come bibliotecario del Conservatorio di S. Pietro a Majella - nelquale erano confluiti buona parte dei fondi musicali dei conservatori - la collezione era in notevole disordine. Giuseppe Sigismondo morì a Napoli il 16 maggio di quello stesso anno.Sigismondo raccolse una notevole quantità di notizie per lo studio della storia della musica a Napoli. Il suo manoscritto in quattro volumi, intitolato “Apoteosi della musica del regno di Napoliin tre ultimi transundati secoli” datato 1820 e oggi conservato presso la Staatsbibliothek di Berlino, annovera notizie preziosissime dei quattro conservatori e della musica a Napoli nel XVI e XVIIsecolo. Contiene inoltre informazioni sulla costituzione della biblioteca del Conservatorio. Negli anni successivi alla morte di Sigismondo, suo figlio mostrò quest’opera al Marchese di Villarosa - storico Reale - per il quale Sigismondo negli anni precedenti aveva lavorato (come insegnante di musica per il figlio minore). A causa della confusa organizzazione dell’opera, Villarosa ne scoraggiò la pubblicazione integrale ma la utilizzò come fonte principale per la stesuradel suo “Memorie dei compositori di musica del regno di Napoli” (Napoli, 1840) in cui numerosipassaggi furono presi interamente o con leggerissime modifiche dal manoscritto di Sigismondo.