dell'organi nelle sue possibilità espressivo-virtuosistiche
INTRODUZIONE
Questo lavoro, scaturisce specialmente dalle richieste formulate dagli allievi che hanno pazientemente lavorato sotto la guida dello scrivente, i quali mi hanno persuaso a mettere “nero su bianco” quanto presentavo loro talvolta in modo disorganico; si trattava ora di appunti, esercizi, reminiscenze di insegnamenti acquisiti nel periodo giovanile frequentando docenti e varie accademie italiane ed estere.
In questo campo, vi sono (spesso in contrapposizione) gli atteggiamenti più difformi, frequentemente dettati da gusti del momento e a volte da vere e proprie manie. Una cosa però è certa a mio avviso, le multiformi diversità di struttura: pedaliera corta o scavezza, a leggio, rettilinea, concavo radiale, sono in stretta sintonia con la creatività delle varie epoche, rifiutarne a priori la conoscenza significa rinunciare alla completezza della propria preparazione musicale-strumentale.
Due fattori stanno alla base dello studio di un qualsiasi strumento musicale, un fattore psicologico e uno fisico. Il fattore psicologico, è dato dal ragionamento, dalla riflessione e dà vita al gusto, allo stile di esecuzione, mentre quello puramente fisico, consiste nel bagaglio tecnico indispensabile ad ogni strumentista per raggiungere una valida esecuzione.
Nel corso del tempo, uno dei più significativi progressi concernenti la didattica dell’insegnamento, è stato quello di sostituire all’esercizio meccanico ampiamente replicato di un determinato passaggio difficoltoso, lo studio ragionato delle oggettive difficoltà che lo compongono, ricondotte al loro principio basilare; non vi sono ostacoli insormontabili, quando la struttura di questi sia chiaramente messa a fuoco e ovviamente si faccia appello alla logica per evincerli.
Su queste basi ho organizzato questo “metodo-sistema” di studio.
Nelle pagine di questo volume tenterò di dare delle formule, per superare una delle difficoltà che s’incontrano nell’apprestarsi allo studio del re degli strumenti, l’utilizzo del pedale d’organo in tutte le sue possibilità espressivo-virtusistiche, offrendo così un piccolo contributo alla conoscenza di questo aspetto della creatività.
Il mio auspicio per chiunque si avvicinerà a questo lavoro, per diletto o chi se ne servirà per la propria attività professionale e didattica, che possa servire da sprone per conoscere a fondo e amare sempre più il nostro strumento, inseparabile compagno della mia (nostra) esistenza
INDICE
* Prefazione
* Introduzione
* Il pedale nella storia
* Segni convenzionali
* Norme generali
* Esercizi di tecnica per pedale
* Tecnica degli abbellimenti
* Tecnica polifonica
* Scale diatoniche e cromatiche
* Arpeggi
* Uso del tallone al pedale nella musica organistica di J. S. Bach?
* Il pedale nella letteratura organistica
* Orientamento moderno della tecnica
* Pedale e sua fonica
* Appendice: composizioni per solo pedale
* Bibliografia musicale
* Bibliografia essenziale